venerdì 18 novembre 2016

DUE RIVOLUZIONI DA LIBRI DI STORIA


11 Novembre 1939. Stamattina mi sono svegliato e ho sentito che è una giornata diversa, quasi decisiva. La nostra protesta contro i nazisti va ormai avanti da giorni. Non abbiamo paura, nonostante ci minaccino continuamente. Non abbiamo paura, perché siamo convinti in ciò per cui stiamo lottando. Non abbiamo paura, perché sappiamo che i nazisti non hanno giustificazioni. Non abbiamo paura, perché la Repubblica Ceca non si piegherà mai al governo di Hitler, ancor meno noi studenti. Mia madre pretende che io vada a trovarla ogni giorno, e teme i giorni in cui arrivo più tardi delle 8 in punto: vuole assicurarsi che stia bene. Nessuno capisce perché siamo così “rivoluzionari” ma è necessario che qualcuno di noi si ribelli a tutto ciò che sta accadendo.
Da un po’ di tempo, c’è un generale tedesco che mi fissa dritto negli occhi, e si aspetta che io distolga lo sguardo.
Anche oggi mi guarda. E io lo guardo. Parla con il suo luogotenente e mi indica.
Non ho paura, non per me almeno.
Domani un telegramma visiterà mia madre alle 8 in punto.
Tuo Jan

17  Novembre 2016. Giornata dello studente. Come ogni anno ci siamo riuniti in ricordo di Jan Opletal, ragazzo ucciso dalle guardie naziste durante una manifestazione. Come ogni anno abbiamo scioperato per rivendicare i nostri diritti da studenti: allo studio, alla libertà di pensiero, parola ed espressione a tutti i livelli, all'ascolto delle opinioni o proposte, alla partecipazione attiva alla vita della scuola, a prendere delle decisioni responsabili, nel rispetto della libertà di tutti. E così nell’arco della mattinata ci siamo “fatti una passeggiata” per Bari, accompagnati da discorsi, musica e cori tipici dei nostri cortei. Erano presenti quasi tutti i licei dei paesi limitrofi, e tutte le associazioni universitarie di Bari stessa, uniti dallo stesso pensiero e dalla stessa voglia di farci valere, anche divertendoci. Tutto si è svolto in maniera organizzata e rispettosa dell’ambiente e soprattutto delle persone che ci circondavano, ed è stato veramente soddisfacente rendersi conto che, a distanza di così tanti anni dal triste evento del ’39, l’idea di manifestazione violenta sia stata finalmente superata. Ovviamente è ancora presto per cantar vittoria, perché una sola manifestazione non basta per raggiungere gli obbiettivi. Ma ovviamente non ci fermiamo qui. Noi tutti continueremo a crederci senza perdere mai lo spirito rivoluzionario che da decenni ci accompagna. Lo stesso spirito che Jan Opletal ci ha trasmesso con la sua storia.







Marilisa Dipierro & Arianna Pignataro

0 commenti:

Posta un commento