mercoledì 14 dicembre 2016

ATTIVITA' NOVEMBRE IN ROSSO

ATTIVITA' NOVEMBRE IN ROSSO


Per la terza edizione del progetto "Novembre in rosso", il Liceo San Benedetto ha attuato una serie di incontri rivolti al triennio, con la finalità di lanciare qualche spunto di riflessione sulla tematica violenza sulle donne. Questo progetto ha portato noi giovani ad avere una maggiore consapevolezza delle problematiche legate alla violenza di genere.
L'età media delle donne soggette a violenza di genere si sta riducendo e coinvolge anche i minorenni, come ad esempio nel caso della violenza assistita, ovvero quella situazione in cui un minore si ritrova ad essere testimone oculare di un atto di violenza. L'incontro si è aperto con la domanda "da dove nasce la violenza?" e le risposte sono state varie: dall'ignoranza, dalla gelosia, dalla cattiva gestione delle emozioni, dalle violenze subite e dal disagio in generale.
Quindi qual è la vera definizione di violenza? E' un atto fisico e psichico che attraverso l'abuso di  potere di una persona su un'altra, la induce a compiere o subire azioni involontariamente.
Le forme di violenza sono:
-violenza fisica, cioè aggressioni dirette (ustioni, calci, pugni);
-violenza psicologica, ossia insulti, minacce, sottovalutazione della donna;
-violenza sessuale, ovvero atto sessuale, attivo o passivo, imposto alla donna contro la sua volontà, attraverso le minacce e la forza;
-violenza economica, vale a dire sottrarre lo stipendio, impedire qualsiasi volontà di gestire l'economia familiare, obbligare ad abbandonare il lavoro.
Abbiamo affrontato anche i concetti di stereotipo e pregiudizio, molto spesso alla base della violenza di genere. Con il termine genere intendiamo il femminile e il maschile, che si differenzia dal sesso, ovvero femmina e maschio, formato dagli aspetti che distinguono biologicamente un maschio da una femmina (cromosomi differenti, organi ecc.). 
Siamo un Paese paritario sulla carta, ma in realtà piuttosto indietro, tanto da proporre una legge sulle quote rosa, che ha sancito la partecipazione di un numero ben preciso di donne alla vita politica. Se pensiamo all'antichità, gli uomini avevano un ruolo di potere, di forza: erano i capifamiglia, partecipavano alle guerre. Il ruolo delle donne era differente, si occupavano della cura dei propri figli e delle faccende domestiche. Oggi la donna può avere un ruolo diverso nella vita sociale e politica.





In conclusione cito una frase tratta dal libro L'AMORE CRIMINALE di Matilde D'Errico:

"Ma la violenza sulle donne, purtroppo, è trasversale. Poco importano il contesto sociale e la cultura. Poco importano la giovane età e il benessere economico. La violenza sulle donne può avvenire sempre e comunque. Sempre e ovunque. Per il semplice fatto di essere donne."

Erica Quarato

sabato 10 dicembre 2016

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI


Oggi, 10 dicembre 2016, celebriamo  un importante traguardo verso la creazione di un mondo più libero ed equo. In questa giornata, nel 1948, le Nazioni Unite hanno adottato un insieme universale di diritti umani validi per tutti noi, dando voce al diritto, alla libertà di opinione e di informazione per abbattere le barriere, preservando l’ascolto e il pensiero.


La libertà non consiste nel fare ciò che ci piace, ma nell'avere il diritto di fare ciò che dobbiamo.” 

venerdì 9 dicembre 2016

LEGGIAMO!

LEGGIAMO!




LEGGIAMO!




Quante volte abbiamo sentito dire o abbiamo detto:«Io non leggo, odio leggere, non riesco a leggere, non capisco perchè dovrei farlo, non mi interessa» ecc ecc?
Quante volte abbiamo visto delle persone guardare libri con aria di malessere, di preoccupazione, come fossero portatori di una qualche epidemia non ancora esplosa?
Quante volte abbiamo visto delle persone che ci sono sembrate quasi in visita ad un museo, quando le abbiamo notate spaventate in giro per una libreria o una biblioteca camminare con paura, mentre condividevano sui social l'ennesimo pensiero sulla propria noia in quel preciso momento, dal loro smartphone di ultima  generazione?
Ai più sembrerà un'assurda contraddizione, quella che vede uomini e donne immersi in un mondo ormai saturo di informazioni, fruibili in ogni dove che non vogliono, non possono o addirittura non riescono a tuffarsi nella lettura di alcune pagine di un libro o di un giornale, cercando le giustificazioni più originali e intellettualmente oneste (per loro) e restano con le stesse in quel Limbo triste e mai cangiante che è l'ignoranza (se così possiamo\vogliamo chiamarla).
Iniziare a leggere non è poi così difficile, anche se per qualcuno richiederebbe uno sforzo immane.
Tutta la difficoltà, per quanto riguarda questo tipo di attività, risiede nella cosiddetta "iniziazione" che può produrre risultati praticamente antitetici a seconda del tipo di personalità dell'aspirante lettore e a seconda della qualità dell'iniziazione che resta comunque il passo
fondamentale sul quale costruire una buona e sana corrispondenza con i libri stampati.
Secondo un punto di vista meramente personale, per iniziare ad amare davvero la lettura, per poter cominciare ad ammirarla e cercarla come rimedio all'orrenda e monotona realtà di tutti i giorni, ci si deve solo e soltanto chiedere una cosa: cosa mi piacerebbe leggere? Quale tema potrebbe rendermi davvero desideroso di trovare informazioni utili?  SEMPLICEMENTE QUESTO!
Pensateci: una persona che trova avvincente a mala pena la lettura di un giornale sportivo e non possiede strumenti o sensibilità in misura necessaria, difficilmente sentirà la necessità di avvicinarsi alla lettura de 'Il fu Mattia Pascal', ad esempio , e ancora più difficilmente nel suo cervello nascerà anche l'idea stessa di fare un passo verso la lettura e la conoscenza; al contrario, una persona che possiede un minimo di desiderio di sapere e che non vive solo di calcio (magari), se si
dovesse trovare davanti un libro riguardante un tema a lui caro, molto più probabilmente sarebbe portato per lo meno a sfogliarlo, a toccarlo (cosa che sarebbe paragonabile a toccare materiale nucleare per qualcuno) e probabilmente potrebbe anche leggerlo tutto, magari di getto,magari in un giorno e magari potrebbe essere anche la prima lettura della sua vita.
Di conseguenza ritengo che sia questa la spiegazione più esatta del termine “iniziazione alla lettura”: Quell'avvicinarsi alla carta stampata progressivo e calcolato, i cui momenti fondamentali sono l'individuazione di un tema che dia appetito alla mente e, di conseguenza, la ricerca di un libro che sia alla  portata dell'aspirante lettore, in termini di difficoltà di linguaggio e di narrazione (altrimenti si rischierebbe di fare una scelta azzardata che comprometterebbe la lettura stessa, rendendo vano lo sforzo).
Bisogna però essere attenti se si vuole fare questo tentativo, perchè potrebbe snervare e produrre l'effetto più indesiderato, ovvero potrebbe praticamente convincere di non essere all'altezza della lettura, di non essere portati per questo, cosa che non è vera almeno nel 90% dei casi, perchè siamo tutti in grado di informarci e di godere di questa bellissima attività, se lo vogliamo davvero! Per questo, il consiglio migliore credo sia quello di scegliere con cura e di avvicinarsi alla lettura con testi semplici, magari di stampo giornalistico, per poi passare a letture più intricate o ad autori con pensieri più articolati; in questo modo è difficile restare delusi dal testo o dalle proprie capacità e si può intraprendere un percorso graduale e bellissimo che porterà, prima o poi, ad essere totalmente consapevoli dei propri gusti e totalmente capaci di fruire di un testo senza sentire capogiri o raptus "libricidi" che non portano ad altro se non alla proliferazione del non sapere e del non voler sapere, con tutte le brutte conseguenze che ne derivano.
Ci vuole davvero poco per cominciare a sentire quel fervore che solo la lettura può provocare, quella catarsi che si raggiunge solo nei versi.

Provateci!
MARIO PUTIGNANO

mercoledì 7 dicembre 2016

La rivoluzione femminile

La rivoluzione femminile

In questo Novembre 2016 così movimentato e chiacchierato su tutti i social, per via dei tanti eventi: le elezioni americane, la morte di Fidel castro ecc, c’è stato anche un avvenimento non meno importante che pochi conoscono. Che pochi vogliono conoscere. Per fortuna, in questo Novembre 2016,  c’è chi ha ancora un po’ di sensibilità e ha deciso di parlarne, di scendere in piazza a manifestare contro la VIOLENZA DI GENERE. Questa manifestazione si è tenuta, a Roma il giorno 26, ed ha coinvolto uomini e donne i quali si sono uniti in un'unica voce, in un unico grido di speranza di porre fine alla violenza.
Ma a cosa ci si riferisce quando si parla di violenza?
Il termine violenza può comprendere due sfere: quella psicologica e quella fisica. Tuttavia, molto spesso si sente parlare di violenza legata al femminicidio, che noi oggi preferiamo definire omicidio aggravato.
“Aggravato da futili motivi come l’omicidio di una donna in quanto donna!”
 La manifestazione di Roma è stata fatta per chiedere l’ergastolo per coloro che  commettono questo gesto.
L’unico giornale che ha dato la giusta rilevanza al tema, sebbene non totalmente in prima pagina, è stato “Il Manifesto”, quotidiano che ha meritato la nostra totale stima, in quanto ha descritto a pieno il corteo in tutte le sue sfumature. Già partendo dal titolo  “NON UNA DI MENO”, si percepisce come la rabbia e la disperazione ha rappresentato questa giornata. Ma dietro a questo titolo c’è una grande storia… la storia della poetessa messicana Susana Chàvez che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la violenza di genere, che per questa stessa lotta è morta! Deceduta nello stesso paese per il quale ha lottato, Ciudad Juàrez, allora noto per il maggior numero di femminicidi al mondo, oggi grazie a lei, noto invece per lo slogan «Ni una mujer menos, ni una muerta más» !
Nonostante la violenza non si può ritenere totalmente sconfitta, ci ha colpito notare come sempre più UOMINI partecipano attivamente a questa lotta in difesa delle donne, comportandosi appunto da “uomini”. Perché un uomo, in  quanto tale sa distinguere l’amore dalla violenza!
Lorena Gentile

Arianna Pignataro

LA MORTE DI FIDEL CASTRO

LA MORTE DI FIDEL CASTRO


Approfittiamo dell’improvvisa morte di Fidel Castro(1926-2016) per trattare la sua figura di uomo politico e di “lìder maximo”, come viene soprannominato dai cubani.    
Fidel Alejandro Castro Ruz è stato L’UOMO politico per eccellenza nella realtà cubana per tutto il suo periodo di attività, dalla guerra civile intrapresa contro il regime di Batista allo scontro contro gli USA e la sua personalità e il suo operato sono stati al centro del dibattito politico internazionale per anni, lasciando nell'immaginario comune l’idea di acerrimo nemico dei diritti civili o di patriota romantico e rivoluzionario sfegatato, a seconda delle varie interpretazioni e degli orientamenti politici. Lo scorso venerdì 25 novembre, tutto il mondo ha appreso la notizia della sua morte, alla veneranda età di 90 anni, attraverso il comunicato di suo fratello nonché successore alla presidenza del consiglio dei ministri, Raúl Castro.

“Con profondo dolore compaio per informare il nostro paese, i nostri amici d’America e del mondo che oggi, 25 novembre 2016, alle 10.29 della notte è morto il comandante in capo della rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz.
In compimento della volontà del compagno Fidel, i suoi resti saranno cremati alle prime ore di domani, sabato 26. La commissione organizzatrice dei funerali ha disposto nove giorni di lutto nazionale, fino alle ore 12.00 del 4 dicembre, nei quali cesseranno attività e spettacoli pubblici e si celebrerà un ’atto di massa’ in Piazza della Rivoluzione della capitale. ¡HASTA LA VICTORIA, SIEMPRE!”

Aldilà delle ideologie politiche o della simpatia che si possa provare, è intellettualmente onesto riconoscere a quest’uomo di aver dedicato la propria vita al cambiamento del proprio paese, senza avere timore di incorrere nel conflitto e senza abbassare mai la testa, anche di fronte ad una superpotenza mondiale come gli USA, che hanno tentato, a più riprese, di piegare la apparentemente fragile isola di Cuba, dall'Embargo, imposto nel 1960, (ancora oggi valido)  ai tentativi di esclusione e sabotaggio o addirittura di invasione, come nel caso del fallito sbarco alla Baia dei porci, dalla quale gli USA, insieme ad alcuni esuli cubani, volevano acquisire il controllo del territorio; chiaro è che dietro queste azioni del governo statunitense  c’era la volontà di assoggettare economicamente e politicamente l’isola e di evitare, dato il clima di guerra fredda, che quest’ultima continuasse ad intrattenere rapporti commerciali con la Russia, nemica storica degli americani.
Altri aspetti assolutamente condivisibili dell’operato di Castro, sono quelli relativi alla politica interna e all'ammodernamento del paese come ad esempio la Nazionalizzazione delle industrie e delle campagne (una delle ragione per le quali, ovviamente, si inimicò gli USA, che controllavano la quasi totalità dell’economia e dei latifondi del paese ), il progetto di alfabetizzazione, che fece abbassare drasticamente il tasso di analfabetismo dal 20% al 3.9% e la riforma sanitaria a favore di tutti i cittadini, o ancora i progetti di investimento come quello sulle biotecnologie. Nonostante questo, in molti hanno dipinto il governo castrista come xenofobo, nemico della libertà d’espressione, nemico dei diritti civili e come un governo che non ha ammesso opposizioni di alcun tipo. Secondo le parole di Fidel, pronunciate in occasione del suo arresto nel 1953, sarebbe stata la Storia ad assolverlo da tutte le accuse che sono state e saranno rivolte contro la sua persona.


Roberta Bulzacchelli
Mario Putignano