venerdì 9 dicembre 2016

LEGGIAMO!




LEGGIAMO!




Quante volte abbiamo sentito dire o abbiamo detto:«Io non leggo, odio leggere, non riesco a leggere, non capisco perchè dovrei farlo, non mi interessa» ecc ecc?
Quante volte abbiamo visto delle persone guardare libri con aria di malessere, di preoccupazione, come fossero portatori di una qualche epidemia non ancora esplosa?
Quante volte abbiamo visto delle persone che ci sono sembrate quasi in visita ad un museo, quando le abbiamo notate spaventate in giro per una libreria o una biblioteca camminare con paura, mentre condividevano sui social l'ennesimo pensiero sulla propria noia in quel preciso momento, dal loro smartphone di ultima  generazione?
Ai più sembrerà un'assurda contraddizione, quella che vede uomini e donne immersi in un mondo ormai saturo di informazioni, fruibili in ogni dove che non vogliono, non possono o addirittura non riescono a tuffarsi nella lettura di alcune pagine di un libro o di un giornale, cercando le giustificazioni più originali e intellettualmente oneste (per loro) e restano con le stesse in quel Limbo triste e mai cangiante che è l'ignoranza (se così possiamo\vogliamo chiamarla).
Iniziare a leggere non è poi così difficile, anche se per qualcuno richiederebbe uno sforzo immane.
Tutta la difficoltà, per quanto riguarda questo tipo di attività, risiede nella cosiddetta "iniziazione" che può produrre risultati praticamente antitetici a seconda del tipo di personalità dell'aspirante lettore e a seconda della qualità dell'iniziazione che resta comunque il passo
fondamentale sul quale costruire una buona e sana corrispondenza con i libri stampati.
Secondo un punto di vista meramente personale, per iniziare ad amare davvero la lettura, per poter cominciare ad ammirarla e cercarla come rimedio all'orrenda e monotona realtà di tutti i giorni, ci si deve solo e soltanto chiedere una cosa: cosa mi piacerebbe leggere? Quale tema potrebbe rendermi davvero desideroso di trovare informazioni utili?  SEMPLICEMENTE QUESTO!
Pensateci: una persona che trova avvincente a mala pena la lettura di un giornale sportivo e non possiede strumenti o sensibilità in misura necessaria, difficilmente sentirà la necessità di avvicinarsi alla lettura de 'Il fu Mattia Pascal', ad esempio , e ancora più difficilmente nel suo cervello nascerà anche l'idea stessa di fare un passo verso la lettura e la conoscenza; al contrario, una persona che possiede un minimo di desiderio di sapere e che non vive solo di calcio (magari), se si
dovesse trovare davanti un libro riguardante un tema a lui caro, molto più probabilmente sarebbe portato per lo meno a sfogliarlo, a toccarlo (cosa che sarebbe paragonabile a toccare materiale nucleare per qualcuno) e probabilmente potrebbe anche leggerlo tutto, magari di getto,magari in un giorno e magari potrebbe essere anche la prima lettura della sua vita.
Di conseguenza ritengo che sia questa la spiegazione più esatta del termine “iniziazione alla lettura”: Quell'avvicinarsi alla carta stampata progressivo e calcolato, i cui momenti fondamentali sono l'individuazione di un tema che dia appetito alla mente e, di conseguenza, la ricerca di un libro che sia alla  portata dell'aspirante lettore, in termini di difficoltà di linguaggio e di narrazione (altrimenti si rischierebbe di fare una scelta azzardata che comprometterebbe la lettura stessa, rendendo vano lo sforzo).
Bisogna però essere attenti se si vuole fare questo tentativo, perchè potrebbe snervare e produrre l'effetto più indesiderato, ovvero potrebbe praticamente convincere di non essere all'altezza della lettura, di non essere portati per questo, cosa che non è vera almeno nel 90% dei casi, perchè siamo tutti in grado di informarci e di godere di questa bellissima attività, se lo vogliamo davvero! Per questo, il consiglio migliore credo sia quello di scegliere con cura e di avvicinarsi alla lettura con testi semplici, magari di stampo giornalistico, per poi passare a letture più intricate o ad autori con pensieri più articolati; in questo modo è difficile restare delusi dal testo o dalle proprie capacità e si può intraprendere un percorso graduale e bellissimo che porterà, prima o poi, ad essere totalmente consapevoli dei propri gusti e totalmente capaci di fruire di un testo senza sentire capogiri o raptus "libricidi" che non portano ad altro se non alla proliferazione del non sapere e del non voler sapere, con tutte le brutte conseguenze che ne derivano.
Ci vuole davvero poco per cominciare a sentire quel fervore che solo la lettura può provocare, quella catarsi che si raggiunge solo nei versi.

Provateci!
MARIO PUTIGNANO

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